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Poesie delle notti bianche – La poesia di M. Rosaria Amato
Giovedì 2 marzo presso la Libreria Imagine’s Book a Salerno si è tenuta la presentazione del libro di poesie di Maria Rosaria Amato “Poesie delle notti bianche”, edito dalla casa editrice “Oèdipus”.
La serata è stata introdotta dall’editore, prof. Francesco Forte, che ha avuto parole molto lusinghiere sulle qualità poetiche della Amato, precisando che benché questa sia la sua opera prima, pure ha dimostrato un talento creativo non comune. Ha poi presentato gli altri relatori della serata: l’arch. e scrittore Domenico Notari e la sociologa Franca Grosso.
L’analisi di Notari è stato estremamente interessante e approfondita. Si è concentrata innanzitutto sulla continuità dell’opera della Amato che ha saputo portare nella sua poesia la stessa vene artistica e le suggestioni cromatiche della Amato ceramista. Infatti nelle Poesie delle notti bianche si possono riscontrare le atmosfere di apparente leggerezza che caratterizzano anche le immagini della sua primaria espressione artistica: la pittura su ceramica, appunto. Questa è stata, infatti, per moltissimi anni, l’attività che l’ha vista impegnata anche in sperimentazioni tecniche (le terre nere, ad esempio) coniugate ad una spiccata originalità tematica (la mostra sulle favole e sul noir). Notari, anche con la lettura di una di queste poesie, ha dato dimostrazione di come la Amato ha saputo giocare con le parole, e con il suono stesso delle parole, con la maestria che le era propria nell’arte visiva. Insomma anche nella sua poesia l’Amato porta originalità ed artigianalità, arte e riflessione tra disincanto e stupore quasi mistico in contemplazione della natura con l’effetto di suscitare una varia gamma di sentimenti ed emozioni.
Il commento della Grosso si è soffermato sul senso dello scrivere, sia esso poesia ma non solo. La scrittura, infatti, è un canale, un mezzo espressivo molto potente. Possiede la capacità di portare fuori l’interiorità dello scrittore, la sua umanità e di porcela come specchio in cui tutti noi possiamo ritrovarci. Come scrive nella prefazione del libro, l’arte «è un infinito cammino di ricerca con cui nutrire l’anima». Ma l’introspezione e l’elaborazione delle emozioni, così come la loro descrizione, non è una operazione semplice e soprattutto non è uguale per tutti. Infatti «non sempre è solo conforto e consolazione. Più spesso ci aiuta una riflessione arguta, un pensiero scomodo, una battuta irriverente. Solo così ci viene rivelata la nostra piena umanità. Nei versi, infatti, si racconta non solo del mondo interiore di chi scrive ma anche di noi tutti, della nostra comune matrice umana». E certamente non è trascurabile anche la funzione terapeutica dello scrivere che a tutti i livelli, professionale o meno, svolge un ruolo di “ascolto e completamento” e perfino di “riparazione”.
Nel corso dei vari interventi la lettura di alcune poesie della raccolta è stata affidata all’arch. Pina Russo che ha saputo interpretare con grande maestria le liriche proposte all’attenzione, valorizzandone il tono ora profondo, ora giocoso, ora dissacrante.
Alcuni interventi pervenuti dal pubblico presente in sala (che ha registrato il pieno dei posti a sedere nella libreria) hanno alimentato un breve dibattito a conclusione della serata, dando dimostrazione di quanto sia stata partecipata e soddisfacente l’iniziativa.