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Nutrizione

Nutrizione terapeutica

Posted: 05/11/2017 alle 5:49 pm   /   by   /   comments (0)

Cosa significa nutrizione terapeutica

Il nostro modo di mangiare e di alimentarci può influire sulla nostra salute. Non influisce però, come molti di voi penseranno, solo sulla quantità di grasso corporeo e sul peso. Il cibo che consumiamo incide sul nostro organismo anche determinandone lo stato di salute e malattia. Il cibo moderno, confezionato, pronto e trattato, genera nel nostro organismo una risposta immunitaria che provoca enormi danni come problemi intestinali, gastrici, digestivi, sintomi dermatologi, stanchezza, depressione, difficoltà nel dormire, dolori articolari, mal di testa e molti altri.

Ecco quindi che la nutrizione può esser modulata in modo specifico per ognuno di noi per fare in modo che questi sintomi si allevino o addirittura spariscano. Che siate in sovrappeso o meno, quindi, è importante valutare le abitudini alimentari del soggetto che spessissimo sono sbagliate senza nemmeno che se ne accorga perché da tempo la società ci ha imposto abitudini che sono ritenute normali, ma che sono dannose per il nostro organismo e causano alcune affezioni.

In primo luogo parliamo della sindrome del colon irritabile, caratterizzata spesso da alvo irregolare, stipsi o colite e gonfiori addominali; questo genere di problema spesso è sottovalutato o ritenuto normale perché molte persone ci convivono da una vita.

É possibile applicare una dieta con opportuna integrazione che permetta di migliorare lo stato di infiammazione, che è presente spesso in chi soffre di IBS, ma anche di disbiosi, così come di SIBO (che spesso non è diagnosticata e richiede altre opportuni accorgimenti) o sindrome dell’intestino permeabile.

Un eccessiva permeabilità intestinale è spesso presente in numerosissime patologie, ad esempio nella fibromialgia, nella tiroide di Ashimoto autoimmune, nella celiachia, nella depressione, nell’autismo, nel diabete di tipo I insulino dipendente, nell’artrite reumatoide, nella psoriasi, nell’eczema, in chi presenta fegato grasso non alcolico, solo per dire alcune. Cosa hanno queste patologie in comune? Hanno in comune la presenza di autoimmunità, che spesso peggiora in caso di intestino permeabile, esacerbandone i sintomi.

Modificare le proprie abitudini alimentari non è facile ma con un po’ di impegno e i consigli del nutrizionista che vi insegna anche a cucinare il cibo in modo sano e gustoso, il cambiamento porta spesso a notevoli benefici e chi li riscontra non vuole poi più tornare indietro perché sta troppo bene per pensare di tornare alle vecchie abitudini!

Dr.ssa Maura Micheli – Nutrizionista specializzata in rieducazione alimentare e intolleranze alimentari