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Le mete del benessere, Sociale

“Ad ognuno di noi farebbe bene un po’ d’Africa” – L’intervista al Dott. Vincenzo Mallamaci

Posted: 03/07/2013 alle 1:40 pm   /   by   /   comments (0)

Rivistainforma.it ha intervistato il Dott. Vincenzo Mallamaci, Medico Chirurgo  e Presidente dell’Associazione di Volontariato Missionario “E TI PORTO IN AFRICA…”*. Insieme al Dott. Mallamaci vi invitiamo dunque a scoprire una “meta del benessere” veramente speciale: l’Africa.

 

– Presidente, ci ha colpiti il nome della Sua Associazione: “E ti porto in Africa“. Leggiamo un invito a scoprire un luogo nel quale ritrovare se stessi oltre che portare il proprio aiuto. Far del bene in Africa “farebbe bene” a molte persone?

Il mal d’Africa è una malattia contagiosa, da cui non si guarisce più! È la trasformazione dei nostri cuori di pietra in cuori  di carne viva; è la chiave che apre i catenacci della nostra indifferenza e del nostro “Io” per farci percepire il soffio vitale di Dio che dona ad ognuno di noi la certezza di essere vivi e di esistere al mondo non per quello che “possediamo” ma per quello che “siamo”.

“E ti porto in Africa” non è l’invito del “se vuoi venire in Africa…” ma è la certezza: io prendo te e ti “porto” con me per donarti la gioia della vita vera e della felicità profonda. Ad ognuno di noi farebbe bene un po’ di Africa, di quella sofferenza silenziosa di un popolo che muore per colpa nostra, per noi che vogliamo riempire le nostre botti fino a dismisura non curandoci di quanti aspettano solo una goccia dalla nostra botte per poter bagnare le loro labbra arsurate ed aride”. 

 

– Le opere realizzate finora sono tante e di grande utilità: pozzi d’acqua potabile, orfanotrofi, centri medici, sale parto, scuole e molto altro. Ma nel vostro progetto rientrano anche cooperative sociali, palestre e luoghi di aggregazione per praticare sport. Non solo assistenza sanitaria primaria dunque, ma anche una serena “crescita sociale” per questi ragazzi che hanno patito fame e sofferenza.

“Non si può promuovere l’Uomo donandogli un pesce senza insegnargli a pescare. I nostri interventi si suddividono in azioni di emergenza a breve termine e progetti a lungo termine. Certo, se trovi un bambino che sta morendo per fame, non puoi insegnargli a coltivare il grano ma devi prima dargli il pane – subito – per farlo sopravvivere. Quindi, ai nostri viaggi missionari con visite mediche e distribuzione di farmaci nei Villaggi più poveri e disperati, ed alla realizzazione di opere, segue l’impegno affinché si organizzino in cooperative di lavoro ed inizino una produzione  che possa diventare fonte di reddito per ognuno di loro. Quei bambini hanno anche diritto a giocare e far volare la  fantasia verso il cielo, per dimenticare che la loro vita media  è di solo 40 anni o che possono morire per una banale infezione”.

 

– Lei l’Africa la vive. C’è un messaggio di quella Terra che finora non è passato o che è passato in modo sbagliato?

“Sento dire troppo spesso che gli Africani non sanno dire “Grazie”. È sbagliato! Sapeste quante volte te li ritrovi accanto che ti vogliono dare la mano ponendo  la mano sinistra sotto il gomito destro, in un segno di sottomissione e di antichi retaggi schiavisti, e lo fanno anche i più anziani… Questa è una cosa che mi fa sempre tanto male. Sappiano tutti – e ve lo dice un medico che da quasi 25 anni  frequenta l’Africa, e quella più povera ed abbandonata da tutti, tanto è che mi dicono “ Uomo bianco dal cuore nero” – che gli africani sanno amare davvero, senza inganno né riserve… Amare e basta! E quando i piccoli miei bambini, dopo aver loro iniettato l’antibiotico, ritornano con le bottigliette del farmaco utilizzato riempite della loro terra rossa, in segno di omaggio e ricompensa non avendo altro che la loro terra, ti rendi conto che sei andato per donare ma, in maniera incredibile, mentre le tue mani si svuotano della materia, si riempiono del loro Amore; e tu torni in Italia veramente più ricco di prima”.

 

– Informa si occupa di benessere e di salute. Ma secondo lei si può parlare veramente di “benessere” quando a viverlo sono in pochi?

“Il benessere (da ben – essere = “stare bene” o “esistere bene”) è uno stato che  coinvolge  tutti gli aspetti dell’essere umano, e caratterizza la qualità della vita di ogni singola persona senza distinzione di razza, sesso, età o nazionalità. Se a causa del benessere di alcuni ne vengono privati altri, allora sicuramente è un benessere che porterà all’autodistruzione ed alla morte. Vi faccio l’esempio della Costa d’Avorio, da cui sono rientrato da poche ore e dove ho visitato, unitamente alla Segretaria, Filomena Bianco ed al Vice Presidente, Marco Botta, centinaia  e centinaia di poveri, distribuendo loro farmaci gratuitamente, dall’alba al tramonto. Primo Paese al mondo per la produzione di cacao e terzo per il caffè: dovrebbe essere una tra le Nazioni  più ricche del Globo terrestre e invece… Malattie, morte, miseria!  I bambini nei Villaggi poveri non conoscono la cioccolata e non sanno che esiste la Nutella che viene realizzata con il cacao che i loro padri raccolgono nella polvere… Ma i francesi conoscono bene la cioccolata… Ecco perché non esiste una fabbrica di trasformazione del cacao in Costa d’Avorio ma tutto il prodotto deve raggiungere la Francia…

Dio abbia misericordia di noi …” _

 

Teresa Maddalo

 

*L’Associazione ha “E TI PORTO IN AFRICA…” nasce con “lo scopo di cooperare con i Paesi in via di sviluppo e diffondere la cultura del dialogo tra i popoli ispirandosi ai valori della fratellanza tra gli uomini e della solidarietà tra i popoli.  È indipendente da qualsiasi schieramento politico, culturalmente aperta a tutte le persone di buona volontà, senza distinzione di sesso, razza, cultura e religione, purché abbiano una motivazione che condivida i drammatici problemi del terzo mondo e l’impegno alla solidarietà”.

 

Scoprite tutte le iniziative e le opere finora realizzate:

https://www.etiportoinafrica.altervista.org/

 

In foto il Dott. Vincenzo Mallamaci con i bambini africani ed altri cooperatori