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Prevenzione, Salute

Osteoporosi nell’uomo

Posted: 26/12/2009 alle 5:27 pm   /   by   /   comments (0)

L’osteoporosi maschile, pur rappresentando un’evenienza meno frequente rispetto alla forma post menopausale del sesso femminile, sta acquisendo una rilevanza sempre maggiore.

L’osteoporosi, per definizione, è caratterizzata dalla diminuzione quantitativa dell’osso

normalmente mineralizzato nello scheletro e dal conseguente aumento della fragilità e del rischio di fratture.

La massa ossea aumenta rapidamente durante l’adolescenza, raggiungendo intorno ai 18 anni il picco massimo, che è influenzato da vari fattori:

-razza ( le popolazioni negroidi hanno maggiore massa ossea rispetto ai bianchi);

-ereditarietà ( uomini con storia familiare di osteoporosi mostrano minore densità ossea e maggiore è il numero di parenti osteoporotici, maggiore è la perdita ossea);

-fattori ormonali ( uomini giovani soggetti a ritardo puberale hanno mostrato una riduzione della massa ossea);

-mancanza di attività fisica ( peso corporeo e massa muscolare rappresentano determinanti significative della massa ossea negli uomini anziani normali);

-abitudini voluttuarie (alcool e tabacco hanno effetto tossico diretto sugli osteoblasti);

-assunzione cronica di corticosteroidi;

-fattori nutrizionali ( sindromi da malassorbimento).

L’osteoporosi è uno dei principali problemi dell’invecchiamento, per cui è necessario porre in risalto l’importanza delle strategie preventive che sono semplici, efficaci, sicure e poco costose.

Molti dei fattori responsabili della perdita ossea possono essere modificati.

Il consumo smoderato di alcool e tabacco è dannoso per lo scheletro, in quanto entrambi sopprimono la neoformazione ossea.

Una dieta bilanciata e ricca di calcio, insieme ad una corretta esposizione alla luce solare sono utili per un’adeguata produzione di vitamina D.

Il mantenimento dell’abitudine all’attività fisica riduce la perdita di osso e può

contribuire a far diminuire il rischio di cadute e di conseguenti fratture.

L’attività fisica rallenta il processo di invecchiamento dello scheletro.

Indipendentemente dall’età, una vita fisicamente attiva, rispetto alla vita sedentaria,

si correla ad una maggiore massa ossea e questo vantaggio permane dall’età dello

sviluppo fino all’età senile.

Soggetti che si dedicano a programmi di potenziamento muscolare sviluppano massa

ossea significativamente superiore rispetto a soggetti che si impegnano in attività fisiche di resistenza ( i nuotatori hanno minor massa ossea rispetto ai sollevatori di pesi).

Una regolare attività fisica di potenziamento muscolare può, quindi, contrastare il

fenomeno della demineralizzazione: studi recenti correlano una minor massa magra alla ridotta densità ossea e, siccome in età avanzata il soggetto sedentario tende a perdere massa muscolare, si capisce come il mantenere o migliorare il proprio tono muscolare aiuti a preservarsi da questa patologia.

Dott. Donato Opromolla – Urologo