Newsletter subscribe

Esperienze

Informa incontra Gerardo Acito: “Per me la sedia è un trampolino di lancio”

Posted: 17/10/2014 alle 6:59 pm   /   by   /   comments (0)

Gerardo Acito è campione di pesistica paralimpica, powerlifting“. Dopo il titolo regionale ed il primo posto nel 2013 e nel 2014, la prima posizione ai meeting di Caserta ed Avellino, il secondo posto in Coppa Italia a Parma, il primo posto in Coppa Italia Campania, la partecipazione ai campionati italiani con l’esordio al settimo posto, Gerardo Acito guarda ora verso nuovi traguardi e si racconta ad Informa.

I. – Grandi successi sportivi in questi due anni. I prossimi obiettivi?
G. A. –
“Mi sto preparando per i campionati italiani di pesistica paralimpica di novembre. L’obiettivo per quest’anno è quello di salire almeno sul podio dei campionati italiani e magari, per l’anno prossimo, avere una convocazione con la nazionale italiana. C’è tanto allenamento da fare e vale il motto: “Sotto con la ghisa! Bisogna spingere, spingere, spingere!

Com’è cambiato il tuo rapporto con lo sport?
Le motivazioni a livello mentale sono sempre le stesse. Ho sempre cercato di raggiungere il massimo. Prima dell’incidente, facevo kick boxing e sono anche arrivato terzo ai campionati italiani. Dopo l’incidente, lo sport mi ha aiutato a superare il trauma. Mi sono rimboccato le maniche, ho cercato un posto a Salerno per allenarmi ed ho notato il grave deficit delle strutture, l’inaccessibilità per gli sportivi… Ma avendo la testa dura ‘mi sono inventato’ la pesistica paralimpica a Salerno.

‘Inventato’ in che senso?
 ‘Inventato’ nel senso che ho comprato di tasca mia una panca paralimpica, non avendo avuto aiuto da nessuna struttura, ma solo l’appoggio della palestra che io frequento, degli amici, nei limiti. Un giorno chiesi ad un amico di darmi una mano a passare dalla sedia alla panca, perché avevo voglia di allenarmi. Mi sono dato da fare.
Volevo iniziare col nuoto, per noi l’ideale, però le strutture nel salernitano sono poco adeguate, anche quelle comunali non sono pienamente attrezzate per l’accesso ai disabili. C’è ad esempio l’accesso all’interno ma non alla vasca e questo è grave, gravissimo. Avevo pensato di fare ping pong, ma all’inizio ho avuto problemi, adesso sono riuscito a contattare i ragazzi.
Sono stato io a cercare lo sport perché ho la testa dura. Ci sono però tanti ragazzi che hanno problematiche similari alle mie e non sanno come fare. Attualmente sono riuscito a coinvolgere tante persone con problemi di disabilità e sono contento che siano soprattutto donne, che hanno uno spirito combattivo forse maggiore rispetto agli uomini e presto parteciperanno alle gare. Sto cercando di costituire anche un gruppo sportivo e sto trovando l’appoggio da parte di alcune strutture.

Come si supera la “Barriera” e cosa non si è capito della disabilità?
 Molte persone pensano che la disabilità sia una menomazione, o magari se ne vergognano. Io penso invece che la disabilità sia semplicemente un modo nuovo di percepire il proprio corpo e di ‘reinventarsi’. Alla fine, per me la sedia è un trampolino di lancio, non è un limite, anzi. Corro molto di più, volo proprio!
Secondo me la barriera effettiva che le persone hanno nei confronti della disabilità è un limite mentale. Le persone “normodotate” lo vivono come un deficit: io in campo atletico non vedo questo, quando mi confronto con altre persone che hanno disabilità non mi pongo il problema, noi non siamo disabili siamo atleti.
Ci tenevo ad aggiornarvi su di un’altra cosa: in carrozzina si può anche ballare (a dire la verità io ho anche sciato!). Con il gruppo di “Danzabile” ho vissuto una bellissima esperienza, un interagire unico di emozioni e di volontà. Mi sono sentito libero, libero di danzare, libero mentalmente e fisicamente”.

L’intervista a Gerardo Acito è presente sul numero 20 di Informa:
Scarica l’articolo in formato pdf

o leggilo da qui