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Prevenzione

Una vista da dieci decimi: diagnosi precoce in età pediatrica

Posted: 05/03/2010 alle 2:41 pm   /   by   /   comments (0)

La vista è un senso importante ma molto delicato; ecco perché, fin dalla più tenera età, la prevenzione gioca un ruolo decisivo. Compito dell’oculista è la diagnosi precoce,ma anche genitori, nonni ed insegnanti possono individuare i segnali che spesso nascondono importanti problemi e sono:

occhi arrossati, fastidio alla luce, lacrimazione, secrezione, problemi palpebrali, alterazione della motilità oculare quali strabismo o nistagmo, inclinazione o rotazione della testa, anomalie del comportamento come difficoltà nel seguire oggetti in movimento e nell’afferrarli, sguardo assente, difficoltà nell’evitare gli ostacoli e cadute frequenti, avvicinamento esagerato per guardare gli oggetti o strizzare gli occhi nella visione da lontano. Importantissimo è il mal di testa, spesso associato a difficoltà nella lettura alla lavagna o da vicino,con conseguente ritardo di apprendimento.

Quando effettuare i controlli oculistici preventivi?

In genere una prima visita viene effettuata alla nascita, specialmente nei prematuri a basso peso e nei soggetti a rischio genetico (per escludere patologie quali retinopatia ,cataratta congenita, dacriocistite, ecc),in ogni caso entro il primo anno. Successivamente, se non si è notato nulla di particolare, è consigliabile una visita intorno ai 3-4 anni, età in cui si ha una buona collaborazione e il bambino può leggere dei caratteri adatti alla sua età. In seguito, per tutti bambini è indispensabile una visita oculistica a 5-6 anni, età in cui si ha una collaborazione ottimale. Ricordiamo che in questo periodo risulta particolarmente significativo il ruolo di genitori ed insegnanti, che non devono esitare a consultare l’oftalmologo pediatra se il bambino ha difficoltà nella lettura.

Tra problemi visivi più frequenti nei bambini,è bene evidenziare la miopia che è il difetto visivo per cui si ha difficoltà nel vedere gli oggetti lontani ma si mettono bene a fuoco quelli vicini. Sono maggiormente interessati i bambini intorno ai 9-10 anni, con un peggioramento durante l’adolescenza. Quindi attenzione in classe, quando il bambino strizza gli occhi perché vede male alla lavagna, e a casa, quando si avvicina troppo al televisore.

L’ipermetropia è’ l’esatto contrario della miopia rende difficile la visione degli oggetti vicini ed è il difetto più comune dei bambini. Si manifesta con difficoltà di concentrazione, bruciore agli occhi e mal di testa (astenopia). Tende a ridursi spontaneamente con lo sviluppo. In classe ed a casa il bambino ha difficoltà nel leggere e scrivere e lamenta cefalea, apparendo erroneamente svogliato.

L’astigmatismo è un difetto della vista che non permette la messa a fuoco sia degli oggetti vicini che lontani, e può essere miopico ed ipermetropico. La visione distorta delle immagini è il sintomo caratteristico. Si possono vedere gli oggetti deformati o sdoppiati con mal di testa, arrossamento degli occhi ed una certa intolleranza alla luce. E’ quasi sempre congenito e di solito la sua entità non si modifica nel corso della vita.

Molto importante è l’ambliopia, il cosiddetto occhio pigro, cioè la riduzione della funzione visiva di uno dei due occhi, in quanto il bambino non se ne rende conto. La diagnosi deve essere precoce, intorno ai 3-4 anni, massimo 6. Più tardi s’interviene, meno possibilità si hanno di recuperare l’occhio pigro, che resterà con un deficit visivo per tutta la vita. Terapia di elezione è il bendaggio dell’occhio normale al fine di potenziare l’uso dell’occhio pigro, e l’eventuale correzione con lenti. Per capire se c’è il difetto basta coprire con la mano, alternativamente, prima un occhio e poi l’altro: se il bambino reagisce in modo differente ( per esempio spostando la testa o provando fastidio), ci potrebbe essere un sospetto di visione differente tra i due occhi e forse di ambliopia, che spesso si associa allo strabismo

In conclusione, per la prevenzione e la cura dei difetti visivi nei bambini l’oftalmologo pediatrico è indispensabile, ma con lui possono interagire varie figure professionali: il pediatra, che s’interessa della salute del bambino, l’ortottista o assistente di oftalmologia, per la riabilitazione visiva, l’ottico che ha il compito di realizzare l’occhiale e voi, cari lettori, che con la vostra attenzione potete dare un importante contributo.

Dott. Vincenzo Pagliara – Oculista