Newsletter subscribe

Sociale

Tecnologie assistive e disabilità

Posted: 22/10/2014 alle 10:00 am   /   by   /   comments (0)

Negli ultimi anni, sempre più spesso, l’opinione pubblica è portata ad esprimersi su questioni che riguardano le persone con disabilità, sulla loro integrazione ed inclusione nel tessuto sociale. Si ascoltano spesso dichiarazioni di principio da parte di organismi, nelle quali si rimarca l’importanza dell’accesso all’ “Information and Communication Technology” da parte dei disabili e si sollecita l’impegno degli stati a sviluppare strategie per rendere loro accessibili servizi, informazione e documentazione.

La persona disabile, sia essa con problemi cognitivi, sensoriali o motori, può essere aiutata con la scelta di un adeguato ausilio informatico, che va a sostituirsi alle sue funzioni mancanti, e che gli permette di comunicare con gli altri, senza alcun tipo di esclusione.

Viviamo in una società ricca di un’infinità di variabili e la disabilità né è un aspetto; si propongono soluzioni nuove per fronteggiarla; la tecnologia ci aiuta molto, gli strumenti diventano via via più fini e orientano verso traguardi di inclusione sempre più avanzati.

L’accesso alle tecnologie digitali, rappresenta per gli uomini una crescente opportunità di conoscenza, istruzione, informazione e acquisisce sempre maggiore importanza nel modo di vivere, di lavorare e di apprendere. Si  può dire che l’accesso a queste tecnologie e il loro pieno utilizzo è un diritto primario per tutti i cittadini, nessuno escluso.

Questi processi portano all’attenzione generale, la necessità di comprendere in che modo i gruppi e le categorie sociali più deboli, in particolare i disabili, potranno misurarsi con tali trasformazioni, cogliendo da un lato i vantaggi di ampliamento delle opportunità occupazionali e di fruizione educativa e culturale, e dall’altro evitando di essere lasciati ai margini.

I rapidi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel mondo tecnologico, hanno movimentato la vita concreta delle persone disabili, contribuendo anche a modificare le idee e le prassi di chi opera intorno a loro, sia sul piano educativo che riabilitativo.

Sono stati raggiunti risultati notevoli, con il quale si è riusciti a garantire a molte persone disabili una vita uguale alle persone normodotate: studiano, lavorano, viaggiano e praticano sport, persino a livello agonistico. Ma la società deve avere l’obiettivo continuo di ricercare una sempre migliore inclusione.

Attualmente istituzioni e associazioni sostengono e promuovono progetti per l’implementazione delle tecnologie al servizio della persona: Unione Europea, Governo, Università , Fondazioni, Cooperative Sociali di Solidarietà ed Enti.

Le attuali tecnologie per disabili sono costose, ma la ricerca sta andando avanti e presto si avranno sistemi utilizzabili su vasta scala. Sono stati previsti ausili informatici e non, per una migliore integrazione sociale, culturale e professionale del disabile, in quanto riescono a far leva sulle abilità residue della persona e metterla in grado di compiere determinate azioni che altrimenti non potrebbe svolgere, sostituendosi alle funzioni mancanti. Questi ausili possono essere al tempo stesso strumenti risolutivi (come quando consente ad un disabile motorio grave, attraverso il Pc, di comunicare) o un ulteriore mezzo di emarginazione (come quando non consente ad un disabile visivo, di consultare alcuni siti Internet potenzialmente loro utili a causa di un design non appropriato).

Dunque le nuove tecnologie della Società dell’Informazione devono essere elementi di inclusione e non di esclusione, poiché queste devono servire a migliorare la qualità della vita delle persone disabili, non ad innalzare nuove barriere virtuali.

Questo impegno richiede l’elaborazione di specifiche politiche ispirate ad un forte senso di responsabilità sociale nei confronti di quanti, ora più deboli, possano diventare più forti proprio attraverso la tecnologia.

www.intermedia.sa.itwww.fondazionesinapsi.it

Luca Spagnulo – Pedagogista 

Il presente articolo è presente a pagina 6 della pubblicazione numero 20 di Informa – Ecologia del benessere. Scarica il PDF della pagina o sfogliala da qui