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Il cristallino, Salute

Racconti in sala d’attesa: un esperimento d’amore per vincere il tempo che si dilata

Posted: 12/05/2014 alle 7:54 am   /   by   /   comments (0)

Vi proponiamo il progetto letterario “Racconti in sala d’attesa”: dodici prestigiosi autori contribuiscono alla scrittura di un libro destinato alle sale d’aspetto degli ospedali, luogo dove solitamente non ce ne sono.

I“Racconti in sala d’attesa” sono dedicati a coloro che aspettano una terapia, una diagnosi, un referto ma anche a parenti, medici, operatori o associazioni di volontariato e a tutti coloro che loro malgrado frequentano le corsie degli ospedali. 

I proventi di ogni volume acquistato saranno reinvestiti per la pubblicazione di nuove copie, distribuite gratuitamente in tutti gli ospedali che vorranno  aderire al progetto. Chi acquisterà più di un volume potrà anche portare personalmente i libri in un ospedale a sua scelta, aiutato dal coordinamento dei “Racconti in sala d’attesa”.

Gli scrittori che partecipano al progetto sono Elisabetta Bucciarelli, Luigi Romolo Carrino, Maurizio de Giovanni, Patrick Fogli, Gabriella Genisi, Andrej Longo, Giuseppe Lupo, Emilia Marasco, Marco Marsullo, Antonio Paolacci, Patrizia Rinaldi e  Cristina Zagaria. Tra i primi presidi ospedalieri ad aver aderito al progetto  il “Gemelli” di Roma, il “Policlinico” di Milano, il “Pascale” di Napoli, il “Sant’Anna” di Como e gli “Spedali Civili” di Brescia nella speranza che si allarghi l’adesione a case di cura, istituti geriatrici, luoghi di accoglienza, stazioni, aeroporti, studi professionali. 

“Racconti in sala d’attesa” è un progetto dedicato a Vincenzo Federico, un ragazzo che nella sala d’attesa dell’ospedale dove stava per sottoporsi alla chemioterapia espresse alla sorella Margherita questo sms: «In ospedale ci dovrebbero essere dei libri, per tenere compagnia ai pazienti, per aiutarli ad evadere, a distrarsi, ad affrontare la malattia con fantasia, ottimismo, grinta». 

“Si corre e non si pensa. Si corre e non si vive. Si corre e i problemi non si risolvono mai. Eppure ci sono dei momenti della nostra vita in cui siamo costretti a fermarci. Non dipende da noi. Dobbiamo aspettare. Nelle sale d’attesa il tempo si dilata e tutto quello da cui fuggiamo ogni giorno ci si attacca addosso. Non ci sono vie di fuga. Si è da soli davanti al tempo e a se stessi. Dodici racconti provano a sfidare il tempo e l’attesa, con storie di amicizia, sport, amore, passioni, illusioni. Storie di coraggio e di solitudini, storie di vita… storie positive, perché il mondo non è sempre girato dalla parte sbagliata” (sinossi).

Scelto da Rivistainforma.it perché: “A chiunque sarà capitato di vivere per pochi istanti o purtroppo per tante ore la terribile dilatazione temporale delle sale d’attesa di una struttura ospedaliera… Non è lodevole e soprattutto “utile” provare a colmare quest’attesa con una buona lettura? Ci auguriamo che questo tempo si riesca a vincere sempre di più con altre iniziative simili”.

raccontinattesa