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Salute

Quell’insolito starnuto

Posted: 30/03/2011 alle 4:04 pm   /   by   /   comments (0)

Ogni anno l’arrivo della primavera ci dona il miracolo del rinnovamento e della rigenerazione della natura, un’esplosione via via crescente di colori e di profumi… non sempre, però’, tale arrivo è salutato con gioia, e coloro che guardano all’avvicinarsi della bella stagione con apprensione sono circa i 10 milioni di italiani che soffrono di una forma di allergia.

Tra questi, un bambino su tre, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, con un incremento allarmante di patologie da allergia negli ultimi anni: in Italia dal 1950 ad oggi si è passati da un 10% della popolazione colpita da una manifestazione allergica ad un allarmante 30%, che include bambini ed adolescenti in età scolare.

Se la fase della fioritura, attesa per la primavera, è il periodo più a rischio, anche a febbraio gli allergici non possono dormire sonni tranquilli. Colpa, soprattutto, del cipresso, una delle prime piante a impollinare, ritenuta dagli specialisti tra le maggiori fonti di allergia. A seguire: pini, abeti e parietarie, oltre alle numerose specie di fiori.

Secondo la Federazione italiana dei medici di medicina generale, il clima può anticipare o ritardare la fioritura: la diffusione del polline nell’aria può variare quindi di anno in anno, anche in base alla posizione geografica. Così, di fronte a un anticipo di primavera ci si può attendere anche un’esplosione anticipata dei sintomi delle allergie.

Ma se per alcuni la primavera è sinonimo di allergie, starnuti e problemi respiratori… per altri, addirittura, l’allergia “raddoppia”, vittime non solo dei pollini ma anche, a tavola, di frutta e verdura. A soffrire di questa ‘‘doppia allergia’‘ sono in Europa 8 milioni e mezzo di persone, circa un milione in Italia. Il problema è dovuto ad un mix esplosivo di allergeni. Quelli degli alberi sono, infatti, comuni ad altre specie vegetali.
Del problema si è parlato, nei giorni scorsi a Venezia, durante il Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI).

“Si parla di ‘emergenza allergica’, spiega il dott. Michele Ciccarelli, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Generale e Pneumologia di Humanitas,
perché l’allergia è diventato un problema che colpisce sempre più persone nel mondo al punto che l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità- considera la sua cura una delle priorità assolute su scala mondiale.

In particolare, quello che più colpisce negli ultimi tempi è l’incremento delle persone allergiche anche in Asia e America Latina. Sembra, infatti, confermata la tendenza che le allergie respiratore e l’asma seguono i trend economici diffondendosi maggiormente là dove si sta meglio. Aumenta il benessere e l’attenzione alla pulizia, insomma, e aumentano le allergie. È come se, semplificando, il nostro sistema immunitario, vivendo in un ambiente estremamente pulito, non fosse più ‘allenato’ a difendere l’organismo e si alterasse provocando una reazione anomala come l’allergia di fronte ad agenti esterni di per sé innocui”.

Starnuti a raffica, naso che prude, lacrimoni agli occhi… “Spesso sono sufficienti due giorni senza pioggia per scatenare i primi sintomi, perché il `risveglio` delle piante è andato avanti, nonostante un inverno particolarmente freddo”, spiega il professor Alessandro Travaglini,  ricercatore dell’Università di Roma Tor Vergata e coordinatore della Rete di monitoraggio sui pollini dell`Associazione italiana di Aerobiologia (AIA).
Le insidie maggiori in questo momento dell`anno arrivano da cipressi, noccioli, e betulle. C`è poi la parietaria, chiamata “l`erbaccia dei muri” perché preferisce gli edifici abbandonati, “presente ormai quasi tutto l`anno in Italia”, ricorda lo specialista.

Le giornate di sole improvvise possono “risvegliare” anche altre fioriture e “accanto ai pollini tipicamente invernali – continua Travaglini – possono fare la prima comparsa anche i pollini tipici della primavera, a cominciare dalle Graminacee (frumento, mais e gramigna)”.
Un ottimo strumento per districarsi tra varietà botaniche, nasi che colano e week-end al riparo da insoluti starnuti è il meteo pollinico.

L’Associazione italiana di aerobiologia ha messo a punto il bollettino dei pollini, che raccoglie settimanalmente i dati provenienti dai centri italiani di monitoraggio che, utilizzando tutti lo stesso metodo standardizzato, danno informazioni giornaliere sulle concentrazioni medie di alcune spore fungine e polline diffuso da 36 famiglie di piante.

Sulla base di questi dati, ogni mercoledì sul sito dell`associazione, www.ilpolline.it,  viene poi creato un calendario con quattro livelli di concentrazione per i vari pollini per metro cubo d’aria, mentre chi sta per partire in Europa farà bene a consultare il sito Polleninfo (www.polleninfo.org) per conoscere se, dove e quando spunteranno gli allergeni che causano disturbo nazione per nazione.