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Studi e Ricerche

Memoria: anche le piante ne hanno una

Memoria: anche le piante ne hanno una
Posted: 17/01/2014 alle 2:45 pm   /   by   /   comments (0)

Se avete il pollice verdissimo e siete abituati a “parlare” con il vostro roseto… Non esultate! Non è detto che ricordino con precisione tutti i vostri sfoghi, ma non vi sbagliate se considerate le piante esseri sensibili. Infatti è stato dimostrato che le piante “sono in grado di apprendere e di conservare memoria delle informazioni”.

 

 La dimostrazione dell’intelligenza verde è avvenuta presso il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università degli Studi di Firenze (linv) ed è stato descritto in un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista scientifica “Oecologia” (“Experience teaches plants to learn faster and forget slower in environments where it matters”, DOI 10.1007/s00442-013-2873-7).

Stefano Mancuso, responsabile del LINV, assieme ai ricercatori dell’University of Western Australia Monica Gagliano, Michael Renton e Martial Depczynski, ha sottoposto le piante di Mimosa pudica‘ – un arbusto che chiude le sue foglioline non appena viene disturbato –  a stimoli di varia natura, dimostrando l’abilità di distinguere tra i diversi stimoli e di memorizzare le informazioni per lunghi periodi di tempo.

La ‘Mimosa pudica’ è una piccola pianta di origine tropicale, ormai abbastanza comune anche alle nostre latitudini, che è stata a lungo studiata per la sua reazione a stimoli che la disturbano – racconta Stefano Mancuso, Associato di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree del Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente – La sua reazione immediata e visibile ci ha permesso di studiare le risposte a vari tipi di sollecitazioni, sia pericolose, come il contatto con un insetto, che inoffensive.”

Abbiamo addestrato le piante a ignorare uno stimolo non pericoloso, la caduta del vaso in cui sono coltivate da un’altezza di 15 centimetri, ripetendo l’esperienza – spiega il ricercatore – Dopo alcune ripetizioni le piante di mimosa non hanno più chiuso le foglie, risparmiando tra l’altro energia – aggiunge il ricercatore – Allevando le piante in due gruppi separati, con disponibilità di luce diverse, è stato possibile dimostrare infatti che quelle coltivate a livelli luminosi inferiori, e quindi con meno energia, apprendono più in fretta di quelle che ne hanno di più – spiega ancora Mancuso – Come se non volessero sprecare risorse. Le piante – precisa il ricercatore – hanno mantenuto memoria delle esperienze per oltre 40 giorni.

Dobbiamo ancora capire come e dove i vegetali conservino queste informazioni e come facciano a richiamarle quando è necessario – riflette Mancuso – Per farlo applicheremo ad altri tipi di piante, in particolare quelle carnivore, le tecniche utilizzate per studiare il comportamento degli animali.”

La ricerca dimostra come non si possa “agire”  sull’ecosistema senza che esso lo “percepisca”. Un motivo per riflettere, sempre di più, quando si tratta di intervenire su di esso.