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Salute

Fisiatra e Fisioterapista, due diverse professionalità con un unico obiettivo: la salute del paziente

Posted: 05/03/2017 alle 1:29 pm   /   by   /   comments (0)

Notevole è la differenza tra Fisiatra e Fisioterapista, nonostante per anni le due professionalità siano state, spesso e volentieri, confuse. Molti, infatti, ancora oggi sono convinti che le due parole siano sinonimi ma, in realtà, si tratta di due figure professionali molto diverse. Il Fisiatra è, innanzitutto, un medico. La parola stessa deriva dal greco physis e iatra, e significa letteralmente “medico del fisico”. Dunque, il Fisiatra, ha conseguito una laurea in Medicina e Chirurgia della durata di sei anni e successivamente a questa ha, previo il conseguimento della Abilitazione all’esercizio della Professione e previo il  superamento di un concorso, seguito una Specializzazione nel campo della Medicina della Riabilitazione, della durata di cinque anni. Si tratta quindi di uno Specialista che può occuparsi in piena autonomia, con scienza e coscienza, delle patologie di sua pertinenza ossia di quelle patologie che possono causare dolore, disabilità o addirittura handicap sia a livello dell’apparato locomotore, sia a livello del sistema nervoso. Semplificando, il ruolo di un Fisiatra è quello di formulare una diagnosi di patologia e di prescrivere ed eventualmente attuare il trattamento adeguato.

Il Fisioterapista, invece, non è un medico come molti pensano, anche se ha acquisito il titolo di Dottore. Essere Dottori non significa essere Medici, è Dottore anche l’Infermiere o il Tecnico di Radiologia, ma si tratta di figure sanitarie che comunque seguono un percorso scolastico assai differente da quello compiuto dal Fisiatra, sia per quanto concerne la durata, sia per quanto concerne i contenuti.
Per la precisione il Fisioterapista è un Professionista Sanitario. Segue  un corso di laurea che ha una durata triennale, al termine del quale, superato un esame di stato, può esercitare la professione di Fisioterapista. Non essendo un Medico non può fare diagnosi e non può prescrivere farmaci o trattamenti di altra natura. Il suo campo di azione inizia solo successivamente alla diagnosi, che ribadiamo dovrebbe in condizioni ottimali essere effettuata dal Fisiatra. Non dovrebbe essere negata mai, anzi dovrebbe addirittura essere incoraggiata la collaborazione ed il confronto tra le due figure, perché ciò significa crescere e migliorarsi ogni giorno, sempre di più. In sintesi, il Fisioterapista, pur avendo acquisito innumerevoli concetti teorici, si occupa della fase pratica del trattamento di pazienti affetti da patologie del sistema locomotore, attua le terapie manuali e fisiche necessarie alla guarigione, integrandole con l’utilizzo di protesi o ausili. Nessuno nega l’importanza di entrambi le figure professionali in ambito riabilitativo,  ma l’obbiettivo di questo articolo è quello di fare chiarezza nei confronti dei pazienti che spesso ignorando le suddette differenze, non si sentono del tutto tutelati, con il rischio di non riuscire ad instaurare quel rapporto di “compliance” dovrebbe esserci tra esso stesso ed il riabilitatore.
Pertanto ed in conclusione, in caso di patologie dell’apparato locomotore di qualsivoglia natura, la prima figura con cui dovrebbe interfacciarsi il paziente è il medico fisiatra che, fatta una precisa diagnosi, in un preciso contesto, che solitamente è uno studio medico adeguatamente attrezzato, ma non solo,  deciderà o meno se far intervenire il Fisioterapista, figura professionale che quotidianamente, in luoghi idonei come palestra, piscina e campo sportivo si relazionerà con il paziente entrando in sintonia con lui. Solo attraverso questo passaggio, osiamo dire “obbligato”, questo “modus operandi”, questa nuova coscienza, il paziente finalmente e per fortuna potrà diventare il protagonista della sua riabilitazione e potrà raggiunge così il migliore risultato, con il recupero della funzione e la risoluzione del dolore.

Dott.ssa Lucia Pagano – Specialista in Fisiatria