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Approfondimenti, Studi e Ricerche

Da ISTAT e CNEL il BES: la misura del Benessere Equo Sostenibile

Posted: 22/03/2013 alle 11:10 am   /   by   /   comments (0)

E’ uscito il primo rapporto BES che, nelle intenzioni, vuole proporre e, diciamolo pure, contrapporre una visione “altra” rispetto alla misura del benessere di un Paese descritta dal PIL (prodotto interno lordo).

Diciamo intanto subito che se pure il PIL misura qualcosa tutt’al più  misura una parte limitata dell’economia, ma non certamente un Paese, e men che meno  i suoi abitanti.

Invece, da molto tempo, e con una vera ossessione negli ultimi anni, si è voluto misurare un Paese, la sua solidità, la sua affidabilità, la sua efficienza e, in ultima analisi, il suo benessere, attraverso la “crescita del PIL”. L’ansia sulla “crescita” (c’è, non c’è, ce n’è troppo poca) di cui  immancabilmente parlano i media è riferita, si badi bene, esclusivamente al “PIL” . Questo, però (raccontata in maniera semplicistica) altro non è  che la quantità di beni prodotti per i quali viene attuata una o più transazioni di denaro. 

Appare evidente anche ai più sprovveduti che tale indicatore non dice nulla di ciò che comunemente si può intendere per “sano benessere” (quello che Informa si sforza di promuovere) e non quello “malato” di cui il consumismo è senza dubbio la faccia più evidente, e a cui la crisi oggi ha tirato il freno trascinandosi dietro, però, anche altri effetti deleteri.

Il metodo seguito per stilare il Rapporto sul BES in Italia, invece, ha colto il senso profondo della complessità di un concetto e di un valore come quello appunto del “benessere” andandolo ad indagare più nel profondo. Per fare ciò ha “esploso” questo concetto andandolo a sostanziare e misurare con un complesso insieme di indicatori, tanti quanti possono essere i fattori che lo determinano. Non troveremo quindi una misura sintetica “PIL” ma tanti pil: per la salute, l’istruzione, i servizi, l’ambiente, etc.

Il rapporto integrale è disponibile sul sito all’indirizzo  https://www.istat.it/it/archivio/84348 da cui si può scaricare gratuitamente la versione in pdf in cui sono elencati tutti gli indicatori utilizzati per  ogni singolo fattore. Inoltre consultando il sito  https://www.misuredelbenessere.it/  in cui è spiegata la metodologia utilizzata, è anche possibile  “estrarre” singoli dati  per singole regioni e attuare confronti con altre realtà, estrapolare grafici, tabelle, serie storiche, etc.

Nella presentazione del volume,  Antonio Marzano, Presidente del CNEL, ed Enrico Giovannini Presidente dell’Istat, scrivono: “gli indicatori del Bes aspirano a divenire una sorta di “Costituzione statistica”, cioè un riferimento costante e condiviso dalla società italiana in grado di segnare la direzione del progresso che la medesima società vorrebbe realizzare”.

Inutile dire che il tutto risulta di grande interesse. Concludo con una raccomandazione utile per tutti, e più ancora a chi ricopre incarichi di responsabilità: una “spulciatina” ai dati, anche quelli più complessi di un PIL, prima di parlare di “come è messo il Paese” o lanciarsi in ipotesi “di cosa fare per risanare questo o quello” sarebbe una sana abitudine, anzi una necessità.